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Guida completa all’autenticazione delle email tramite DKIM

Scopri come proteggere le tue comunicazioni email con la guida definitiva all’autenticazione DKIM. Impara come implementare questa tecnologia di firma digitale per garantire la sicurezza e l’integrità dei tuoi messaggi.
Ultimo Aggiornamento:
Gennaio, 2024
A cura di:
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Nell’era della sicurezza informatica, l’utilizzo di tecniche per proteggere e autenticare le nostre comunicazioni è ormai imprescindibile. In particolare, quando si tratta di email, gli strumenti come SPF e DKIM diventano essenziali per garantire che i tuoi destinatari possano fidarsi dei messaggi ricevuti. In questo articolo esamineremo il funzionamento e gli aspetti chiave dell’autenticazione tramite DKIM (DomainKeys Identified Mail).

Cosa è DKIM?

DKIM è uno standard per l’autenticazione delle email basato su una firma crittografica digitale applicata ai messaggi. La sua finalità principale è quello di assicurare al destinatario che il contenuto del messaggio sia effettivamente originato dal dominio dichiarato e che non sia stato alterato nel corso del tragitto.

La tecnologia DKIM punta a contrastare fenomeni come il phishing ed altre tipologie di attacchi informatici in cui un malintenzionato cerca di appropriarsi indebitamente dell’identità del mittente, o di modificare il contenuto dell’email per ingannare il ricevente.

Il processo di firma e verifica delle email con DKIM

L’autenticazione DKIM avviene secondo due fasi fondamentali:

  1. la firma del messaggio da parte del server del mittente;
  2. la verifica della firma da parte del server del destinatario.

La firma del messaggio

Quando un’email viene inviata, il server del mittente applica una firma digitale crittografica all’header del messaggio. La firma è composta da una serie di valori e contiene anche una versione crittografata del contenuto dell’email.

Prima di procedere con l’invio vero e proprio, il server inserisce la firma DKIM nell’header del messaggio sotto forma di un nuovo campo chiamato “DKIM-Signature”. A questo punto il messaggio viene recapitato al server del destinatario con questa nuova informazione aggiuntiva.

La verifica della firma

Una volta ricevuta l’email, il server del destinatario esamina il campo DKIM-Signature nell’header del messaggio e lo scompone nelle sue parti fondamentali: la firma crittografica e il contenuto cifrato dell’email. Successivamente, il server effettua una richiesta DNS al dominio del mittente per ottenere la chiave pubblica corrispondente alla chiave privata utilizzata nella fase di firma.

Il vero processo di verifica avviene confrontando la versione decriptata del contenuto dell’email (ottenuta dalla firma) con il contenuto effettivo del messaggio. Se i due coincidono, significa che l’email proviene effettivamente dal dominio dichiarato e non è stata manipolata durante il trasporto. In tal caso, il server del destinatario considera l’email autenticata.

I segreti delle chiavi crittografiche

Il meccanismo di DKIM si basa sull’utilizzo della crittografia asimmetrica, che prevede l’impiego di due chiavi distinte per cifrare e decifrare i dati: una chiave privata, da tenere segreta, e una chiave pubblica, a conoscenza di tutti. Le due chiavi formano un paio legato e sono derivate l’una dall’altra attraverso un algoritmo matematico.

  • La chiave privata: è utilizzata dal dominio del mittente durante la fase di firma del messaggio. È fondamentale proteggerla ed evitare qualsiasi possibile compromissione al fine di garantire la sicurezza dell’autenticazione DKIM.
  • La chiave pubblica: è resa disponibile tramite il sistema DNS del dominio del mittente sotto forma di un record TXT. Il server del destinatario la recupera per poter verificare la firma DKIM presente nell’email ricevuta.

Implementazione e configurazione di DKIM

Per mettere in pratica l’autenticazione DKIM è necessario seguire alcuni passaggi essenziali:

  1. Generazione delle chiavi: bisogna creare un paio di chiavi crittografiche (privata e pubblica) mediante uno strumento o servizio online apposito. La lunghezza consigliata delle chiavi è generalmente di almeno 2048 bit.
  2. Configurazione del server email: è necessario abilitare e configurare la funzionalità DKIM sul proprio server di posta elettronica (MTA) o presso il fornitore di servizi email utilizzato. Questo passaggio permetterà al server di firmare i messaggi inviati con la chiave privata generata in precedenza.
  3. Pubblicazione della chiave pubblica nel DNS: si dovrà creare un nuovo record TXT nel sistema DNS del dominio, contenente la chiave pubblica che verrà usata dai destinatari per verificare l’autenticità delle email. Il formato standard del record prevede l’utilizzo di un prefisso “_domainkey” seguito dall’etichetta specifica per la chiave (ad esempio, “default”).
  4. Test di verifica: infine, è sempre opportuno verificare il corretto funzionamento dell’implementazione DKIM attraverso strumenti online o facendo riferimento a partner esterni specializzati nella materia.

Il ruolo di DKIM nell’email reputation

Oltre a garantire l’autenticità delle email, DKIM svolge un ruolo fondamentale anche per la tua reputazione come mittente. Infatti, gli Internet Service Provider (ISP) valutano costantemente le pratiche di sicurezza e autenticazione adottate dai mittenti per determinare se i loro messaggi devono essere recapitati nella casella devo arrivare oppure filtrati come spam.

L’implementazione di DKIM contribuisce all’aumento della reputazione come mittente, poiché dimostra la tua attenzione alla sicurezza e alla tutela dell’identità del tuo dominio. Inoltre, l’utilizzo di DKIM in combinazione con altre tecnologie di autenticazione – come SPF (Sender Policy Framework) o DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting & Conformance) – permette di implementare una strategia complessiva di autenticazione delle email ancora più efficace.

Redazione Svilapp

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